L'attuale produzione mondiale di cibo è la più alta nella
storia dell'umanità eppure il 10% delle popolazione mondiale soffre di fame.
La denutrizione colpisce quasi 800 milioni di abitanti
mentre la popolazione mondiale in sovrappeso si è assestata intorno al
miliardo. HELP !!!
Fame ed obesità sono due facce della stessa medaglia, sono
problemi che andrebbero risolti con la strategie comuni a partire da una più
equa e solidale distribuzione della ricchezza ( vallo a dire ai capitalisti...
).
C'è del "massonico"
dietro questi meccanismi, c'è una chiaro intento da parte di pochi di
influenzare atteggiamenti e quindi consumi.
Le multinazionali producono il cibo, si interessano solo al
loro profitto, influenzano la nostra volontà ed impongono esclusivamente il
loro pensiero ed il loro interesse.
I vincoli, ovviamente inconsci, accerchiamo le nostre scelte
non solo nel raggio di influenza di Ronald McDonald, m anche quando si tratta
di pensare e volere sano.
Se pensiamo al reparto frutta di un supermercato, pensiamo
alle mele noi potremmo trovare tante varietà nostra disposizione: Fuji,
Braeburn, Granny Smith, Golden Delicious...
Perchè le scegliamo?
Perchè hanno buccia lucida e senza il minimo intacco.
Perchè il loro sapore è molto gradito.
Perchè hanno un aspetto sano ed invitante.
Questi frutti hanno risposto bene ai meccanismi di
trasporto, non hanno subito danni e sono "commercializzabili".
Le scelte all'interno dei supermercati non sono
completamente nostre, sono legate ad interesse ramificati all'interno di
politiche di marketing ben definite.
Per dimostrare come pochi decidono ed influenzano i tanti è
necessario un viaggio globale che vada dai luoghi di produzione fino ai luoghi
di consumo, si tratta di un'indagine che analizzerà perchè i neri d'America
sono più sovrappeso dei bianchi o perché Asia ed Africa siano tutt'ora sotto lo
scacco delle carestia.
Questi problemi possono essere rappresentati da una forbice
che aumenta sempre più
In India recentemente ho letto che il governo ha permesso la
distruzione di milione di tonnellate di granaglie o che stesse quantità di cibo
marcissero nei silos, lasciando che, nel frattempo, milioni di persone
morissero di fame.
La stessa India che, fino a qualche anno fa, era fautrice di
una politica protezionista e salutista, ha permesso di recente l'ingresso di
produttori di bevande analcoliche e delle maledette multinazionali del cibo.
Nel giro di un decennio l'India avrà il maggior numero di
diabetici, spesso saranno bambini.
L'esempio India e la sua palese contraddizione non è un caso
isolato ma un chiaro esempio di come le politiche di ogni governo di questo
mondo siano assolutamente influenzabile da meri interessi economici (di pochi)
e sia spaventosamente legate non all'interesse dell'elettore ma al fatturato di
alcune multinazionali, crudeli, egoiste ma ricchissimi e quindi con un grosso
potere.
Ma fame ed obesità
sono solo il frutto della scelta sbagliata di un singolo?
Ogni cultura nel corso degli anni ha risposto si a questa
domanda per cui l'obeso era tale perchè agiato mentre l'affamato doveva
incolpare la propria povertà e la propria pigrizia.
Fame ed obesità colpiscono ormai con troppa regolarità per
poter essere visti come fenomeni monofattoriali, la ricchezza individuale non
spiega come all'interno di nuclei familiari poverissimi ci siano individui
obesi o il contrario.
Uno studio in collaborazione tra le autorità messicane e
statunitensi ha mostrato come il fattore cruciale per spiegare patologie legate
all'alimentazione era la vicinanza (o la lontananza) col confine americano.
Un diabolico meccanismo è legato al fatto che la gente che
non può permettersi di mangiare faccia delle scelte nutrizionali così sbagliate
da diventare obesa.
Strano ma è la realtà ereditata dal secolo scorso e che dipingerà
il nuovo millennio con dati statistici sempre più negativi ( e con relativi
costi sanitari PER TUTTI aumentati).
Siamo consumatori e siamo convinti che la nostra libertà di
scelta ci possa svincolare dai mali politici, dalle magagne dei
"pochi".
Quanto il nostro inconscio è influenzato dalla pubblicità? Quanto
riflettiamo al supermercato su centinaia di prodotti poveri di nutrizione
proposti e ammassati negli scaffali?
Per quanto la nostra mente sia disposta a scegliere pochi
prodotti è sufficiente una piccola promozione pubblicitaria e questa gamma di
scelte diventa più ampia.
Mentre i cibi naturali si inseriscono nella nostra dieta,
ogni anno l'industria alimentare aggiunge decine di migliaia di nuovi prodotti
sugli scaffali, alcuni dei quali inutili, alcuni dei quali dannosi, alcuni di
questi diventeranno indispensabili e accompagneranno un'intera generazione.
E' la dimostrazione di quanto il nostro pensiero
gastronomico sia limitato e possa essere influenzabile e di quanto non siamo
affatto sicuri del come, del dove e del perchè certi cibi siano finiti nel
nostro piatto.
PENSIAMO, CRITICHIAMO, LEGGIAMO, CAPIAMO ?