La divisione dell'uomo dalle grandi scimmie avvenne circa 7
milioni di anni fa: da quel momento abbiamo vissuto di caccia e raccolta fino a
che l'uomo non ha colto il senso dell'agricoltura.
Negli ultimi 11000 anni abbiamo prodotto il cibo che ci
serviva e addomesticato le specie animali che ritenevamo utili ai nostri scopi.
L'agricoltura è il mezzo fondamentale e necessario per
arrivare a dividere la società in classi sociali o meglio ancora a creare una
società stessa.
Perchè?
Se analizziamo quello che la natura ci mette a disposizione
ogni giorno attraverso fauna e flora una piccola percentuale sono commestibili o utili
all'uomo: pensiamo alle meduse, ai funghi velenosi, alla legnosa ed
indigeribile corteccia degli alberi.
Quando l'uomo ha iniziato a coltivare le piante ha
aumentanto, in maniera considerevole, la percentuale di flora utilizzabile.
Un ettaro di terra coltivata ha permesso di soddisfare i
bisogni di più contadini di quanto non fosse in grado di fare un ettaro di
terra vergine per una tribù di cacciatori.
E il ruolo degli animali? Fondamentale.
Gli animali domestici hanno fornito all'uomo forza motrice,
concime, latte e carne migliorando salute e la stessa produzione agricola.
Tranne che in epoca moderna, lo sterco è stato il principale
fertilizzante usato dai contadini di tutto il mondo.
I grandi animali domestici, come cavalli, buoi e in generale
i bovini, sono in grado di produrre una forte forza trainante.
Gli indiani delle grandi pianure erano confinati in terreni
alluvionati: l'arrivo degli europei ha permesso di introdurre l'uso degli
animali per la coltivazione e lo sfruttamento dei grandi altopiani americani.
Un altro aspetto derivante dalla vita sedentaria di un
agricoltore è legata alla possibilità di creare "densità abitativa".
Mentre una nomade deve portare con sè i figli, o meglio un
numero limitato di figli, in una civiltà contadina, i figli possono sostare in
casa mentre i genitori sono a 30 secondi di distanza.
I cacciatori- raccoglitori, secondo alcuni dati,
intervallano la nascita dei figli di circa 4 anni mentre i popoli sedentari
possono allevare i bambini che riescono a sfamare e quindi l'intervallo delle
nascite di abbassa sensibilmente anche a 1 o 2 anni.
La natalità più elevata e la capacità di poter sostenere una
prole più numerosa ha portato ad una popolazione più densa.
Altro aspetto... i surplus alimentari.
Quanto caccia un nomade? Quanto raccoglie un nomade?
Nel breve periodo la carcassa di un animale potrà essere
consumata ma alla lunga non potrà conservarne; idem per il cibo raccolto.
E i primi contadini?
I primi contadini, invece, potevano immagazzinare la
quantità di cibo che non consumavano e dedicare del tempo alla custodia e alla
guardia di questo cibo.
In questo contesto nascono le prime figure, i primi
specialisti.
Una elitè di uomini riesce in questo contesto ad affrancarsi
della necessità di coltivare e dedicarsi
così al pieno controllo della propria popolazione.
In questa maniera i primi contadini iniziarono a creare
piccole società diversificando i compiti tra la popolazione.
Nascono così i soldati di professione, i sacerdoti, gli
artigiani ed infine gli scribi.
Le prime civiltà contadine iniziano a diventare società e
quindi stati.
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