Nell'attuale società un’importante percentuale delle calorie introdotte
quotidianamente deriva da zuccheri e dolcificanti.
Rispetto agli anni Ottanta, il consumo procapite di zuccheri
è cresciuto sensibilmente insieme ai tassi di obesità e sovrappeso.
I produttori, in generale, attaccano l’associazione di questi
due dati, ritenendo che l’aumento del peso riguarderebbe le altre calorie
introdotte con la dieta.
COME MAI NON MI ASPETTANO UN COMMENTO DIVERSO DA PARTE DI QUESTI FURBACCHIONI?
Un eccellente studio (vedi NEJM Oct 15;361(16):1599-605) è
stato volto dal prof. Brownell e
pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine che analizza la
correlazione tra bibite e obesità e la possibilità di tassare le bevande zuccherate
(lui però non sa che in Italia abbiamo Monti !).
Questa novità fiscale è una naturale conseguenza, secondo
Brownell, dell’aumento dei costi sanitari per l’obesità, soprattutto quella
infantile che analizzerò in un altro articolo.
Dati recenti (2005-2006) indicano che l’aumento delle
calorie da bevande zuccherate è di 172 e 175 kcal rispettivamente nei bambini e
negli adulti: quasi 8 kg in anno, vi sembra poco?
La questione è delicata e controversa.
Naturalmente i produttori sono passati all’attacco, sovvenzionando studi che hanno dimostrato la mancanza di un ruolo primario
delle bevande zuccherate nell’aumento del peso.
Vi aspettavate in questo caso un esito diverso?
Uno studio ha verificato che il rischio di obesità aumenta
del 60% se il consumo di bevande è quotidiano; in un altra analisi durata 8 anni
è stato dimostrato che nel corso di 4 anni il consumo abituale di bevande
zuccherate determinava un aumento di circa 8 kg nell’arco di 4 anni mentre chi
diminuiva il consumo di bevande zuccherate aumentava di soli 2,8 kg.
Un altro studio confronta gli stessi soggetti in due
condizioni differenti: in una assumono dolcificanti ricchi di zucchero e
ingrassano, nella seconda i dolcificanti sono non calorici e non avviene un
aumento del peso.
In generale si può affermare che l’incidenza negativa delle
bevande zuccherate dipenda da diverse implicazioni fisiologiche:
1.
Innalzamento dei
trigliceridi per elevato carico di carboidrati raffinati
2.
Abbassamento dei livelli di
colesterolo HDL
3.
Aumento della resistenza insulinica
4.
Scarso potere saziante e
aumento del consumo calorico generale durante la giornata.
Tutte condizioni fisiologiche che predispongono a malattie cardiovascolari, dislipidemie o diabete.
Un interessante aspetto, inoltre, è il seguente: i bambini
potrebbero abituarsi al “gusto delle bevande zuccherate” così tanto da subire un'alterazione
del proprio gusto e del proprio senso di sazietà andando, nel lungo periodo, ad
introdurre cibi meno dolci come verdure, frutta e legumi.
In attesa che la documentazione scientifica si faccia ancora più autorevole teniamoci alla larga dalle bevande zuccherate ed inculchiamo questo atteggiamento sopratutto nei bambini.
ORA, AVETE VOGLIA
DI FANTA O COCA?
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