In Italia stiamo
“gastronomicamente” cambiando?
Decenni fa l’eccezione
era mangiare fuori, oggi è la regola?
Partiamo 3 tra punti
1)
La società cambia
2)
Il tasso di occupazione
femminile è aumentato notevolmente
3)
Gli adolescenti affollano
bar e McDonald
Secondo una ricerca delle FIPE( Federazione Italiana
Pubblici Esercizi) del 2007 il mercato italiano vale 50 miliardi di euro, dove
le tavole di lusso rappresentano il 10% del totale ed il resto è ristorazione
informale.
All’interno di questo “resto” c’è di tutto: McDonald, Sushi
Express, happy hour, piadine rie, rosticcerie...
Nel passato( chiedere ai propri genitori) mangiare fuori era
sinonimo di evento particolare quasi unico, ora tutti adorano mangiare fuori.
In casa prevale il piatto unico, veloce, rapido, magari
surgelato; fuori casa l’insieme dei gesti si prolunga con più portate.
Il rito dell’aperitivo è significativo: diventa il simbolo
dei pasti “socialmente aggreganti” ed è difficile stabilire se si tratta di una
cena o di altro.
Gli stessi menù, che nel 90% dei casi coincidono, sono a
base di nocciole, patate, olive: gli alimenti che ricordano l’Italia povera del
dopoguerra.
Nonostante la crisi, il ruolo della ristorazione sembra essere
quello di luogo in cui domina abbondanza e convivialità: alla faccia della
crisi :-)
Dietro al cibo circolano tanti eurini, che si tratti di junk
o di health food.
Una rilevazione del 2011 indica che i consumi generali in
genere aumentano:
1)
Hamburger +6,3%
2)
Pizze +3,2%
3)
Panini +1,5%
Il ruolo più importante in questo contesto è recitato dai
ristoranti a servizio completo a basso costo che indicono per il 47,9% sul
mercato.
I bar distanziati e rappresentano il 23,9% del mercato;
leggermente dietro le pizzerie che indicono sul 13,5% della torta.
Il resto va diviso per esercizi minori come panetterie,
supermercati( sempre più attivi nel mercato del “pronto da mangiare”),
gelaterie e ristoranti etnici.
Il mercato italiano delle ristorazione vale circa 50
miliardi di euro.
Gli hamburger rappresentano circa 1/50 di questo mercato
così come i ristoranti etnici; il business dei panini sfornati e quello dei
piccoli ristoranti producono un fatturato di circa il doppio rispetto ai
precedenti segmenti.
Ringraziando Dio il concetto di sano si sta diffondendo, si
sta comprendendo sempre di più che l’alimentazione è alla base della salute.
Spuntano così trasmissioni legate al dimagrimento, forum in
sui si discute dell’effetto benefico di un alimento in particolare, agriturismi
che vendono al dettaglio la loro frutta e i loro ortaggi.
E gli chef???
Sembrano loro i nuovi “VIP”, sono presenti ovunque: saloni della moda,
fiera, trasmissioni televisive di ogni genere.
E poi, in ogni angolo della tv, spunta un il pinco pallino
di turno, vecchio concorrente del GF o attorucolo di turno, che si inventa
cuoco ( a volte sono patetici).
Libri? Neanche a parlarne, titoli a non finire, scaffali
interi: io ne segnalo due, LA GRAMMATICA DEI SAPORI edizioni Gribaudo e SCUOLA
DI CUCINA editore Dix; sono libri base che solleticheranno la vostra fantasia.
Frenesia e mode
intorno al “food”: sarà energia positiva o negativa?
Staremo a vedere.
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